CONCORSO NAZIONALE PREMIO TERCAS ARCHITETTURA XI EDIZIONE
Centro Culturale Villa Clemente - Roseto degli Abruzzi - Teramo
"Concorso nazionale premio Tercas Architettura XI edizione"
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"Concorso nazionale premio Tercas Architettura XI edizione"
Centro culturale Villa Clemente | Roseto degli Abruzzi Concorso nazionale Premio Tercas Architettura XI edizione Progetto: Studio Architettura Massarente (capogruppo), Donatella Basutto, Alessandro Massarente Consulenti: Elena Macellari (aree verdi), Lucio Tomasi (strutture) Gabriella Guerrini (restauri), Salvatore Lavezzo Ente banditore: Fondazione Tetraktis, Comune di Roseto degli Abruzzi, Fondazione Cassa di Risparmio Provincia di Teramo, Regione Abruzzo Periodo: 1997
L’ipotesi di progetto è sostenuta da un’idea molto semplice: utilizzare un unico grande edificio, in grado di ospitare i nuovi modi d’uso e di integrare nell’intera composizione l’edificio preesistente, per separare il parco dalla piazza e dalla strada. La piazza e il giardino possono vivere di vita propria pur permettendo a chi li attraversa di avvertire la presenza di entrambi. Il percorso attraverso la corte di ingresso all’interno delle rovine della Villa permette infatti di percepire in modo graduale il parco o la piazza: dallo spazio aperto della piazza allo spazio perimetrato della corte, attraverso l’ombra del portico nel vasto spazio ombroso dell’atrio fino al verde del parco, il trattamento della luce è reso ogni volta diverso a seconda degli spazi. Nella corte di ingresso le murature della rovina sono trattate come facciate, dal momento che di fatto questa parte dell’edificio originario, in seguito a diversi eventi nel tempo, ha assunto un proprio autonomo valore figurativo. Infatti l’essere rovina non toglie nulla a questa parte dell’edificio se non l’originario uso. Semmai vi aggiunge un valore estetico più alto, dato in parte dalla maggiore disponibilità ad articolare attorno ad esso nuovi modi d’uso, offrendo ad esso un significato nuovo. La nuova corte riprende in parte la tripartizione presente nell’edificio originario della Villa, ancora coglibile nel trattamento dei fronti esterni tramite la distinzione tra torre, parte centrale di ingresso e corpo laterale. A quest’ultima parte corrispondono i nuovi corpi inseriti nella rovina, che hanno anche lo scopo di fungere da strutture di controventamento in grado di contrastare l’attuale instabilità delle murature esistenti. Dal lato opposto dell’ingresso della corte, la manica di collegamento al piano primo tra gli Uffici pubblici e la Sala conferenza marca, con la propria profondità, un altro segno dell’edificio originario: un arretramento della facciata verso il parco che è possibile leggere sia nelle tracce di continuità muraria presenti nell’edificio attuale, sia tramite le ipotesi sullo stato originario di Villa Clemente fornite tra la documentazione per i concorrenti. Tramite l’impianto di progetto si è inteso confermare alcune tracce dell’edificio preesistente offrendo un nuovo senso alle sue parti, evitando di assumere come fondamentali alcune assialità che d’altra parte all’edificio non appartengono, sia nello stato originario né tantomeno allo stato attuale.
Progetto pubblicato in: - Progetti per l’area di “Villa Clemente”, Roseto degli Abruzzi - Teramo, Fondazione Tetraktis, Teramo 1997, p.196-197.
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