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NUOVO POLO CULTURALE ARSENALE 2000: LA CITTA' DELLA NATURA E DELLA MUSICA
 Verona
 

Concorso di progettazione internazionale a procedura ristretta “Nuovo Polo Culturale Arsenale 2000: la Città della Natura e della Musica”

La collocazione strategica dell’Arsenale rispetto ai luoghi storici di Verona porta a delineare il nuovo Po culturale dell’Arsenale quale “foro urbano” che si pone a chiusura di un percorso museale che coinvolge monumenti e istituzioni tra le più importanti della città di Verona (l’Arena, il Museo Maffeiano, Castelvecchio), qualificandosi come caposaldo\approdo del sistema culturale-museale veronese da cui partono e arrivano i percorsi che pedonalmente legano le istituzioni veronesi a iniziare dal vicino Castelvecchio.
Il progetto assume questo indirizzo come elemento fondante una precisa strategia per le scelte inerenti le funzioni museali che qualificano l’insieme dell’intervento.
Elementi di questa strategia museale sono: il “recinto permeabile”, il “museo ipogeo”, il “parco botanico-tematico”.

Il “recinto permeabile”

L’apertura per punti del recinto della vecchia caserma ai percorsi pubblici, connettendo l’insieme delle funzioni culturali presenti all’Arsenale alla città, in particolare a Borgo Trento, e mantenendo al contempo l’immagine storica degli edifici originari della caserma adeguatamente restaurati (per salvaguardare l’idea di continuità storica dell’architettura della città come componente essenziale del patrimonio culturale e civile). Questa apertura, tuttavia, non può essere e non deve essere generica ma innestata gerarchicamente sui percorsi e gli assi urbani esistenti proprio per valorizzare l’idea di percorso museale. Così le altre aperture proposte, pedonali e carrabili su via Arsenale e via Cappellini, mettono in relazione l’interno e l’esterno della Città della Natura e della Musica, creando così connessioni intenzionali nei punti significativi di contatto fra l’Arsenale e la città di Verona, nel contempo identificando l’Arsenale e la piazza antistante come sorta di approdo veicolare (per le automobili e i pullman) e di cerniera del sistema museale veronese da qui raggiungibile a piedi in tempi contenuti.

Il “museo ipogeo”

La creazione di un sistema di percorsi all’aperto e all’interno degli edifici del complesso dei musei dell’Arsenale che rendono unitario e sistematico l’insieme delle diverse parti e funzioni insediate.
L’utente delle aree del parco, il visitatore del complesso museale, lo studioso che deve accedere agli spazi di studio, ricerca o ai laboratori, ha la possibilità di fruire una griglia di opzioni di percorrenza che è al contempo indirizzata e libera, mai costrittiva o univoca.
Questo sistema di percorsi (ipogei a livello del suolo urbano) permette di connettere i diversi corpi dell’impianto a padiglioni dell’Arsenale senza alterare la fisionomia del complesso architettonico esistente, ma offrendo ad esso un significato nuovo, dato dalla possibilità di essere attraversato da percorsi urbani che entrano in relazione con gli spazi espositivi, permettendo al museo di mostrarsi alla città.

Il “parco botanico-tematico”

La liberazione dell’area dalle edificazioni successive a quelle originarie della caserma austriaca – e la scelta di realizzare i nuovi spazi necessari quasi del tutto sotto il livello del terreno – permette di ottenere aree aperte di notevole entità per la creazione di un parco botanico- tematico di uso pubblico (e non solo riservato ai visitatori della Città della Natura e della Musica) e connettivo degli spazi aperti dell’arsenale, sorta di proiezione all’esterno delle componenti scientifiche del nuovo museo naturalistico e in particolare dell’Orto Botanico realizzato nella corte chiusa del blocco centrale. L’intenzione è quella di dare senso non puramente “arredativo” alle essenze utilizzate ma rendere il parco partecipe della “comunicazione culturale “ del nuovo Polo scientifico dell’Arsenale. La conservazione di alcune delle specie arboree significative già presenti aggiunge valenza di memoria alla nuova sistemazione proposta.
Di questa strategia fa parte il “giardino geologico” creato sulla copertura della hall ipogea che segna il centro del complesso del nuovo Museo di Storia e Scienza naturale, “allestito” con pietre e grandi massi tipici delle montagne della regione. Un disegno dello spazio aperto, questo, che valorizza l’artificio architettonico della copertura della hall e rimanda simbolicamente alle collezioni mineralogiche e ai fossili di Bolca, i quali rappresentano un patrimonio precipuo del museo.

 

La collocazione strategica dell’Arsenale rispetto ai luoghi storici di Verona porta a delineare il nuovo Po culturale dell’Arsenale quale “foro urbano” che si pone a chiusura di un percorso museale che coinvolge monumenti e istituzioni tra le più importanti della città di Verona (l’Arena, il Museo Maffeiano, Castelvecchio), qualificandosi come caposaldo\approdo del sistema culturale-museale veronese da cui partono e arrivano i percorsi che pedonalmente legano le istituzioni veronesi a iniziare dal vicino Castelvecchio.

Il progetto assume questo indirizzo come elemento fondante una precisa strategia per le scelte inerenti le funzioni museali che qualificano l’insieme dell’intervento.

Elementi di questa strategia museale sono: il “recinto permeabile”, il “museo ipogeo”, il “parco botanico-tematico”.

Il “recinto permeabile”

L’apertura per punti del recinto della vecchia caserma ai percorsi pubblici, connettendo l’insieme delle funzioni culturali presenti all’Arsenale alla città, in particolare a Borgo Trento, e mantenendo al contempo l’immagine storica degli edifici originari della caserma adeguatamente restaurati (per salvaguardare l’idea di continuità storica dell’architettura della città come componente essenziale del patrimonio culturale e civile). Questa apertura, tuttavia, non può essere e non deve essere generica ma innestata gerarchicamente sui percorsi e gli assi urbani esistenti proprio per valorizzare l’idea di percorso museale. Così le altre aperture proposte, pedonali e carrabili su via Arsenale e via Cappellini, mettono in relazione l’interno e l’esterno della Città della Natura e della Musica, creando così connessioni intenzionali nei punti significativi di contatto fra l’Arsenale e la città di Verona, nel contempo identificando l’Arsenale e la piazza antistante come sorta di approdo veicolare (per le automobili e i pullman) e di cerniera del sistema museale veronese da qui raggiungibile a piedi in tempi contenuti.

Il “museo ipogeo”

La creazione di un sistema di percorsi all’aperto e all’interno degli edifici del complesso dei musei dell’Arsenale che rendono unitario e sistematico l’insieme delle diverse parti e funzioni insediate.

L’utente delle aree del parco, il visitatore del complesso museale, lo studioso che deve accedere agli spazi di studio, ricerca o ai laboratori, ha la possibilità di fruire una griglia di opzioni di percorrenza che è al contempo indirizzata e libera, mai costrittiva o univoca.

Questo sistema di percorsi (ipogei a livello del suolo urbano) permette di connettere i diversi corpi dell’impianto a padiglioni dell’Arsenale senza alterare la fisionomia del complesso architettonico esistente, ma offrendo ad esso un significato nuovo, dato dalla possibilità di essere attraversato da percorsi urbani che entrano in relazione con gli spazi espositivi, permettendo al museo di mostrarsi alla città.

Il “parco botanico-tematico”

La liberazione dell’area dalle edificazioni successive a quelle originarie della caserma austriaca – e la scelta di realizzare i nuovi spazi necessari quasi del tutto sotto il livello del terreno – permette di ottenere aree aperte di notevole entità per la creazione di un parco botanico- tematico di uso pubblico (e non solo riservato ai visitatori della Città della Natura e della Musica) e connettivo degli spazi aperti dell’arsenale, sorta di proiezione all’esterno delle componenti scientifiche del nuovo museo naturalistico e in particolare dell’Orto Botanico realizzato nella corte chiusa del blocco centrale. L’intenzione è quella di dare senso non puramente “arredativo” alle essenze utilizzate ma rendere il parco partecipe della “comunicazione culturale “ del nuovo Polo scientifico dell’Arsenale. La conservazione di alcune delle specie arboree significative già presenti aggiunge valenza di memoria alla nuova sistemazione proposta.

Di questa strategia fa parte il “giardino geologico” creato sulla copertura della hall ipogea che segna il centro del complesso del nuovo Museo di Storia e Scienza naturale, “allestito” con pietre e grandi massi tipici delle montagne della regione. Un disegno dello spazio aperto, questo, che valorizza l’artificio architettonico della copertura della hall e rimanda simbolicamente alle collezioni mineralogiche e ai fossili di Bolca, i quali rappresentano un patrimonio precipuo del museo.

 
 

13° classificato su 25 invitati

CLIENT:
Comune di Verona

PROJECT TEAM:
Archea (capogruppo)
Marco Casamonti

Studio Architettura Massarente
Donatella Basutto
Alessandro Massarente

Progetto strutture
Massimo Majowiecki
Progetto impianti
Giovanni Rossi
Progetto allestimenti
Roberto Moscardi
Enric Franch Miret

Progetto museografia
Luca Basso Peressut 
Progetto urbanistica
Marcello Mamoli
Progetto paesaggio
Isotta Cortesi
Progetto paesaggio
Laura Zamboni 

PHASES:
2001

SIZE:
 

BUDGET:
 

CONTRACTORS:


PHOTOS:


PUBLICATIONS:


AWARDS:


SITE:
Verona

 

Massarente Architettura s.r.l.
Corso del Popolo 268
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Rovigo - Italia
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