NUOVA SEDE IUAV
Venezia
"Concorso internazionale di progettazione per una nuova sede IUAV nell'area dei Magazzini Frigoriferi a San Basilio" L’arca del concorso è situata in un punto singolare della struttura insediativa e morfologica di Venezia: tra zone destinate ad attrezzature portuali di grande dimensione e il tessuto urbano storico caratterizzato da un prevalente uso abitativo e da manufatti di media o piccola dimensione.
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"Concorso internazionale di progettazione per una nuova sede IUAV nell'area dei Magazzini Frigoriferi a San Basilio"
Nuova sede IUAV | Venezia Concorso internazionale di progettazione per una nuova sede IUAV nell’area dei Magazzini Frigoriferi a San Basilio Progetto: Giuseppe Rebecchini (capogruppo), Marta Calzolaretti Studio Architettura Massarente, Donatella Basutto, Alessandro Massarente Ente banditore: IUAV Venezia Periodo: 1998
L’arca del concorso è situata in un punto singolare della struttura insediativa e morfologica di Venezia: tra zone destinate ad attrezzature portuali di grande dimensione e il tessuto urbano storico caratterizzato da un prevalente uso abitativo e da manufatti di media o piccola dimensione. Tale duplice natura ha suggerito la proposta di un intervento dove i caratteri e le dimensioni dei due sistemi insediativi di riferimento fossero compresenti, all’interno di una ricerca di equilibrio formale tra espressione di caratteri innovativi, segni evidenti della contemporaneità, e riposizione di scelte insediative ed edilizie appartenenti alla storia anche recente di Venezia L’idea progettuale si basa fondamentalmente su una grande copertura unitaria, estesa all’intera area, costituita da una sequenza di tetti a due falde, di sotto alla quale tre manufatti di forma e dimensioni diverse delimitano uno spazio urbano vuoto, in gran parte occupato da acqua. Se la copertura fa riferimento a quelle tipiche dell’area portuale ed in particolare ripropone, con le dimensioni in pianta e in alzato, i tetti a due falde binati degli adiacenti Magazzini Ligabue, i sottostanti manufatti risentono nei volumi, nelle giaciture dei materiali, dei caratteri morfologici delle aree residenziali e portuali contigue. L’uso dei mattoni a vista nei prospetti esterni del manufatto più grande, contenente le aule e gli ambienti dipartimentali, posto di fronte all’ex-cotonificio vuole sottolineare la continuità formale e funzionale tra i due edifici. Nel manufatto però la massa muraria si libra su strette fasce di vetro (asole di luce poste in alto nelle aule) e annulla così la sua tradizionale funzione tettonica. Il volume a forma prismatica e quello cilindrico tendono a restituire con i loro rivestimenti esterni immagini del paesaggio urbano veneziano il primo presenta larghe doghe di legno scuro, in riferimento agli antichi “squeri”, mentre il secondo (cilindrico) rivestito in lamierino ondulato zincato allude a sylos (forse ancora presenti in aree portuali a Venezia o in quella industriale a Marghera). Lo spazio vuoto tra i nuovi edifici, protetto dalla grande copertura, diviene un bacino d’ acqua com’era anticamente raggiungibile con piccole imbarcazioni, delimitato da ? fondamenta, luoghi di percorso e di sosta ai piedi degli edifici. Questi sono collegati anche tramite percorsi aerei e sono disposti in modo da definire continue variazioni di spazi, forme e vedute, grazie a ? , un piccolo ? di città, la complessità e la stratificazione urbana. Si costituisce così uno spazio semplice e allo stesso tempo complesso: contemporaneo nelle sue connotazioni, ma con riferimenti a spazi medievali e per certi aspetti di matrice orientale; uno spazio di pertinenza della Facoltà e allo stesso tempo pubblico, che potrebbe costituire una suggestiva conclusione, prima della zona portuale, alla passeggiate lungo le fondamenta del Canale della Giudecca, che trova all’ estremo la Punta della Dogana e i Magazzini del Sale. Mentre il manufatto delle aule e dei dipartimenti è coperto direttamente dal grande tetto a falde, il volume dell’ auditorio presenta una copertura autonoma così come l’ edificio cilindrico. Queste coperture sono raggiungibili dal pubblico e permettono la sosta e la visita panoramica della Giudecca e della laguna. Lo spazio sotto la copertura diviene così una sorta di dispositivo ottico per ammirare la città e il paesaggio circostante, la cui luminosità risalterà se osservata da un luogo in ombra; la variazione della luce naturale, i movimenti delle imbarcazioni, I riflessi dell’acqua, le prospettive del canale e del passaggio, costituiranno gli elementi di una “scena teatrale” sempre mutevole.
Progetto pubblicato in: - Istituto Universitario di Architettura di Venezia: nuova sede. 1998, in Giuseppe Rebecchini, Progetti. Frammenti di architettura italiana, Passigli, Firenze 2006, pp.72-75, p.236; - Istituto Universitario di Architettura di Venezia: nuova sede alla Giudecca. 1998, in Giuseppe Rebecchini, Idee di Architettura. Il momento iniziale del progetto, Prospettive Edizioni, Roma 2012, pp.14-17. |
CLIENT: PROJECT TEAM: SIZE: BUDGET: CONTRACTORS: - Istituto Universitario di Architettura di Venezia: nuova sede. 1998, in Giuseppe Rebecchini, Progetti. Frammenti di architettura italiana, Passigli, Firenze 2006, pp.72-75, p.236; - Istituto Universitario di Architettura di Venezia: nuova sede alla Giudecca. 1998, in Giuseppe Rebecchini, Idee di Architettura. Il momento iniziale del progetto, Prospettive Edizioni, Roma 2012, pp.14-17.
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