PONTE SUL PO TRA PIAZZA CHIAVES E PIAZZA CARRARA
Torino
"Concorso internazionale a procedura ristretta pert la progettazione di una passerella ciclo-pedonale sul Po in Torino da Piazza Chiaves a Piazza Carrara" L’opera si connota come ponte urbano, inserito in un contesto caratterizzato tra l’altro dalla presenza, a breve distanza, delle seicentesca chiesa della Madonna del Pilone e dell’edilizia ottocentesca sull’allineamento di corso Casale. Da questa prima osservazione scaturisce innanzitutto una fondamentale negazione, caratteristiche che l’opera non deve presentare per inserirsi armoniosamente nel luogo: essa non deve presentare elementi strutturali sovrastanti l’impalcato e appariscenti, perché in contrasto con la scala dell’ambiente e con tutti gli altri ponti urbani sul Po della Città: antenne, stralli, archi superiori, pendini, sospensioni e in generale tutte le soluzioni tecnologiche fortemente esibite che caratterizzano la maggior parte delle recenti realizzazioni, e che in altri contesti possono anche risultare positive focalizzando su di sé l’attenzione di tutta un’area, qui sono da evitare perché incompatibili con l’ambiente.
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"Concorso internazionale a procedura ristretta per la progettazione di una passerella ciclo-pedonale sul Po in Torino da Piazza Chiaves a Piazza Carrara"
Ponte sul Po tra Piazza Chiaves e Piazza Carrara | Torino Concorso internazionale a procedura ristretta per la progettazione di una passerella ciclopedonale sul Po in Torino da Piazza Chiaves a Piazza Carrara Progetto: Sintecna (capogruppo), Paolo Napoli, Consuelo Orza Studio Architettura Massarente, Alessandro Massarente Marcello Mamoli, Riccardo Tonioli, Marcello Bormioli, Michele Ugolini, Amedeo Zilioli, Giovanni Claudio Noventa, Aurelio Chinellato, Michela De Poli Ente banditore: Città di Torino, FinPiemonte, Camera di Commercio Industria e Artigianato Agricoltura di Torino 2° classificato su 11 invitati Periodo: 2001
L’opera si connota come ponte urbano, inserito in un contesto caratterizzato tra l’altro dalla presenza, a breve distanza, delle seicentesca chiesa della Madonna del Pilone e dell’edilizia ottocentesca sull’allineamento di corso Casale. Da questa prima osservazione scaturisce innanzitutto una fondamentale negazione, caratteristiche che l’opera non deve presentare per inserirsi armoniosamente nel luogo: essa non deve presentare elementi strutturali sovrastanti l’impalcato e appariscenti, perché in contrasto con la scala dell’ambiente e con tutti gli altri ponti urbani sul Po della Città: antenne, stralli, archi superiori, pendini, sospensioni e in generale tutte le soluzioni tecnologiche fortemente esibite che caratterizzano la maggior parte delle recenti realizzazioni, e che in altri contesti possono anche risultare positive focalizzando su di sé l’attenzione di tutta un’area, qui sono da evitare perché incompatibili con l’ambiente. Emerge, al contrario, un'esigenza di semplicità: la nuova opera si colloca non lontano dal ponte napoleonico in pietra, inserendosi tra il ponte di corso Belgio e quello di corso Gabetti, entrambi non disprezzabili esempi di utilizzo del calcestruzzo. Opere tutte che si caratterizzano per la semplicità della forma, differenziandosi tra loro in senso evolutivo per il progressivo aumento della arditezza. Per queste ragioni abbiamo ritenuto necessario che la passerella da costruire tra le piazze Carrara e Chiaves si qualificasse innanzitutto per la semplicità della sua forma, in modo da inserirsi nell’ambiente senza rumore, come parte naturale di esso. Semplicità, ma semplicità apparente. Come talvolta accade, l’ottenimento di un risultato semplice ha richiesto uno sforzo di concezione strutturale e un impegno di tecnologie d’avanguardia ben maggiore di quello che sarebbe stato necessario per una soluzione con impalcato sospeso a una struttura superiore. Il risultato semplice è stato ottenuto agendo in tre direzioni sinergiche: -con l’impegno di un materiale innovativo; -con uno schema strutturale che integra i contributi dei diversi materiali ed elementi; -con una modellazione delle sponde attenta alle esigenze idrologiche del corso d’acqua. L’impalcato del ponte è infatti previsto costituito interamente in HPC (High Performance Concrete, calcestruzzo ad alte prestazioni). Il termine “Concrete, calcestruzzo” nella definizione non deve ingannare: l’HPC è un materiale nuovo, che nasce come evoluzione del calcestruzzo, ma che presenta proprietà sensibilmente diverse da esso, tanto da essere più simile alla pietra che al calcestruzzo tradizionale. Le principali caratteristiche che differenziano l’HPC dal calcestruzzo sono: la resistenza meccanica; la permeabilità; il diagramma di tensione/deformazione.
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PROJECT TEAM: SIZE: BUDGET: CONTRACTORS:
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