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  LATOMIE DEI CAPUCCINI
   Siracusa

"Progetto sud. selezione internazionale per la mostra Città di Pietra"
10° Mostra internazionale di Architettura
 

Le Latomie: grandi cave che dimostrano come sottraendo materia sia possibile dar luogo a qualcosa di più di un vuoto. Un antico sistema di spazi cavi prodotto dall’estrazione del calcare bianco a grana fine con il quale sono stati costruiti i più celebri monumenti di Siracusa, in cui l’orografia del sito e le relazioni a scala geografica tra le sue parti determinano, in maniera esemplare, la morfologia della città.
Latomie come cave, ma anche luogo di prigionia, in alcuni casi abitazione per i ceti più umili, in altri luogo per diversi riti funerari, poi adatto a ospitare, come nel caso della Latomia dei Cappuccini, l’insediamento di complessi conventuali.
Un luogo dove si stratificano diversi usi e significati, differenti storie e rappresentazioni.
Un sistema di spazi che rivela, in una fase della sua storia, l’inaspettata fisionomia di orto botanico, giardino ipogeo scavato tra alte pareti di roccia, dopo aver costituito, suppongono alcuni studi archeologici, un articolato sistema difensivo con le altre latomie disposte da ovest a est, di fronte all’altopiano delle Epipole.
In questo sistema di spazi si intende rendere maggiormente accessibile e visibile il luogo a partire dalla città: il Museo della città è appunto la materializzazione del percorso che conduce dal livello delle strade circostanti a quello, decine di metri più in basso, delle cave. Un museo come percorso espositivo, in cui la memoria della galleria si trasforma in un più articolato sistema di spazi coperti posti a livelli diversi attraverso i quali è possibile scendere alle latomie e nel contempo visitare una mostra permanente sulla città e sulle sue diverse rappresentazioni.
Il sistema a doppia muratura portante di forte spessore con rivestimento in pietra, controventate ai diversi livelli dai solai, dalle scale e dalle rampe di collegamento, oltre a determinare lo schema strutturale sul quale si fonda il Museo, costituisce ove necessario nicchie per eventuali espositori, rende espressive strombature e aperture per condurre la luce all’interno o per guidare lo sguardo verso particolari punti delle latomie, colloca utilmente cavedi per impianti, pluviali, depositi.
D’altra parte, dalle latomie è possibile percorrere gli spazi del Museo per raggiungere una loggia coperta affacciata verso Ortigia e il mare del porto piccolo, attraversando la strada e la trincea della linea ferroviaria dismessa.
Sul lotto dell’attuale stazione carburanti un edificio con una grande copertura a sbalzo accoglie i visitatori, ospita una piccola sala conferenze, conduce verso un percorso ipogeo tramite il quale è possibile sia raggiungere la terrazza del Monumento ai caduti sia la loggia sul mare.
Sul sedime della cortina da demolire, una piazza di pietra degrada dolcemente dalla strada verso il Museo, mantenendo nel disegno della pavimentazione alcune tracce degli edifici preesistenti.
A nord delle latomie, una sequenza di muri a forte spessore in pietra permette di definire una serie di terrazze panoramiche affacciate verso le antiche cave e il mare, mentre a sud un ampio parco urbano rende disponibile ai percorsi e alla sosta il pianoro delimitato dalle balze e dalle pareti di pietra lungo la strada panoramica.

 
"Progetto sud. selezione internazionale per la mostra Città di Pietra"
10° Mostra Internazionale di Architettura


Latomias: wide quarries showing that, rescuing matters, is possible to give birth to something more than an empty space. An ancient hollow space system, made by the white fine-grained limestone extraction by which have been built the most celebrated monuments in Siracusa, where the site orography and the geographical-scale relationships mark the town morphology in an exemplary way.
Latomias as quarries, but also as jails, as houses for humble classes, as place for funeral rites, and, after, suitable to offer hospitality to monasteries, as for Latomia dei Cappuccini.
A place where several uses and meanings, stories and representantions get stratified. A space system that reveals, in a phase of its history, the unexpected appearance of hollow botanical garden between high rock walls, after having been, as archeological studies suppose, an articulate defensive system, in conjunction with the other Latomias arranged from west to east, in front of the Epipole plateau.
In this space system we want to give more accessibility and visibility to the place starting from the city: the City Museum is the course materialization, that leads from the roads’ level to the quarries’ one, meters and meters downstair. A Museum as an explanatory course, where the gallery memory becomes a flexible covered spaces system on different levels, by which is possible penetrating into Latomias while visiting a permanent exhibition about city and its representations.
The double wall, with a strong thickness and stone covering, is kept on several levels by floors, stairs and ramps; it determines the structure on which the Museum finds foundation and allows to create, if necessary, niches for exhibitions; openings and embrasures become a way to lead light inside, to guide glance to specific points in Latomias, and they can give hospitality to installation tunnels, rainwaters and deposits.
On the other side, crossing the road and the abandoned railway trench, from Latomias is possible covering the Museum spaces to reach a covered balcony leant out to Ortigia, the sea and the little harbour.
On the site of the existing filling station, a building receives visitors, gives hospitality to a little auditorium, leads to an underground course through which is possible to reach, either the balcony with the Monumento ai Caduti, and the one leant to the sea.
On the site of the building to pull down, a square covered by stone slope down softly from the road toward the Museum, keeping in the paving ornament the traces of the pre-existent buildings.
On north of Latomias a sequence of stone walls with high thickness allows to define a series of terraces with a view toward the ancient quarries and the sea; instead on the south side a large urban park makes accessible to pedestrians and running through the plateau defined by the stone walls along the panoramical road.

 

CLIENT:
Fondazione La Biennale di Venezia

PROJECT TEAM:
Massarente Architettura
Donatella Basutto
Alessandro Massarente
Gianni Massarente

PHASES:
2006


SIZE:
 

BUDGET:
 

CONTRACTORS:


PHOTOS:


PUBLICATIONS:

SITE:
Siracusa

 

Massarente Architettura s.r.l.
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